Il Progetto Il Filo dal Canestro – Basket, Autismo e Disabilità - nasce nel 2003, con l’obiettivo di poter offrire alle persone con autismo la possibilità di vivere nel gruppo dei coetanei un’esperienza di sport attraverso il basket, grazie alle metodiche previste dall'approccio P.E.I.A.D. (Progetto Educativo Integrato Autismo e Disabilità).
Tra gioco e terapia
Nel corso degli anni in cui abbiamo portato avanti gli allenamenti del progetto Il Filo dal Canestro, abbiamo potuto osservare molte evoluzioni nel comportamento dei bambini e dei ragazzi, nella modalità di stare in campo, di usare la palla, di relazionarsi con l’operatore e con i compagni. La prima volta che i bambini vedono il campo da basket possono avere reazioni diverse:
Lo sport incontra la disabilità
Storicamente i primi disabili a praticare sistematicamente un’attività sportiva sono stati individui affetti da paralisi spinale traumatica. Tale attività pionieristica ha origine in Gran Bretagna, nell'ospedale di Stoke Mandeville (Aylesbury, vicino Londra), grazie all'entusiastica opera di Sir Ludwig Guttmann, neurochirurgo, direttore del settore di riabilitazione motoria.
Perché la scelta del basket
Il basket risulta essere un sport molto funzionale per il perseguimento di molti obiettivi educativi funzionali all’evoluzione di bambini e ragazzi autistici. Innanzitutto la possibilità di frequentare uno sport, con personale qualificato alla gestione del comportamento del bambino disabile, in un contesto di gruppo, offre alle famiglie e ai ragazzi la possibilità di ampliare l’orizzonte delle esperienze di vita,
Il valore educativo della palla
Tra i vari oggetti ed attrezzi che possono essere utilizzati nei vari sport, la palla è lo strumento che maggiormente può essere interpretato in maniera polivalente, stimolando varie abilità e vari distretti corporei. La palla, in effetti, è un centro di interesse universalmente riconosciuto, qualunque sia la cultura, l’età e la struttura sociale.
Strutturazione degli Allenamenti
Gli allenamenti vengono realizzati con cadenza settimanale e hanno la durata di un’ora. Gli atleti sono suddivisi in due gruppi in base alle capacità tecniche di gioco. Nel corso degli anni, viene modificata la strutturazione di base del progetto in riferimento alla suddivisione nei due gruppi, passando dalla suddivisione tra bambini ed adolescenti alla suddivisione tra allievi e senior.
Le fasi dell’allenamento
Vengono svolti due diversi allenamenti di un’ora ciascuno. La prima ora è dedicata al gruppo degli Allievi, mentre la seconda ora è dedicata al gruppo Senior. La suddivisione dei ragazzi e dei bambini in questi due gruppi viene effettuata secondo caratteristiche comuni, quali la gravità della compromissione e l’esperienza sportiva pregressa.
Strutturazione del campo e uso della comunicazione visiva
La persona autistica ha bisogno di una strutturazione dell’ambiente per orientarsi e per rassicurarsi.
Ricerca
L’indagine, condotta nell’ambito del progetto Il Filo dal Canestro, nell’anno 2008/2009 (Sepe, Onorati, Zeppetella, Folino, Totino, Mastrosanti, 2012), vuole evidenziare i cambiamenti che avvengono nelle giornate di integrazione e post-integrazione con ragazzi normodotati, rispetto alle giornate di pre-integrazione in cui i ragazzi con autismo svolgono gli allenamenti di basket.