Il Contenimento Evolutivo o Holding

«Holding» (letteralmente “sostegno”, “contenimento”) è una funzione di primaria importanza nello sviluppo psichico del bambino.

Il termine definisce la capacità della madre (o, più in generale, della figura che si prende cura del bambino, il «caregiver») di fungere da «contenitore» delle angosce e, più in generale, delle emozioni del bambino, di costituire una sorta di spazio (holding enviroment) fisico ma soprattutto psichico in cui il bambino si sente accolto, sostenuto, rassicurato, incoraggiato nelle espressioni di sé.

L’Holding consente un intenso contatto corporeo e visivo tra l’adulto e il bambino, consentendo la creazione di una comunicazione diretta e facilitando lo sviluppo della relazione.

L’holding è rappresentato concretamente dalle modalità con cui la figura di riferimento avvolge tra le proprie braccia (contiene) il bambino, regolando la pressione del corpo, orientando il proprio capo e quello del bambino, in modo da ricercarne il contatto visivo, e modulando la propria voce.

L’obiettivo del Contenimento Evolutivo è quello di sviluppare consapevolezza nella persona con autismo, circa i propri stati emotivi, la loro espressività e peculiarità. Tale consapevolezza rappresenta il passo successivo alla trasformazione che contraddistingue ogni forma di contenimento, dove il bambino, attraverso il contenitore esterno può attribuire significati e sensi sempre più precisi alle proprie emozioni, attribuire ad esse un nome con il quale definirle dentro e fuori di sé, e divenire più protagonista dei propri vissuti, integrandoli nella visione e nella percezione di sé.

E’ possibile tenere in considerazione alcuni accorgimenti per garantire l’efficacia dell’holding:

  1. Il bambino viene avvolto dalle braccia dell’adulto, che gli impone un contenimento fisico e che lo mantiene nella posizione, non consentendo al bambino di divincolarsi
  2. L’adulto mantiene il contenimento saldo, senza lasciare il bambino ed esprimendo un senso di sicurezza e forza
  3. Il contenimento prosegue fino al momento in cui l’adulto sente che le emozioni del bambino si acquietano progressivamente e si abbassa il livello della loro intensità
  4. L’adulto, parla al bambino con calma, dolcezza e tono sereno, ma fermo, provando a dare un nome ai sentimenti che sta provando il bambino e facendolo sentire compreso
  5. L’adulto modula la propria voce, imitando il tono di voce del bambino e trasformando la drammaticità del pianto o delle urla del bambino, in una espressione vocale positiva
  6. E’ importante non terminare il contenimento in modo improvviso o rapido, ma accompagnarlo, anticipandolo verbalmente e allentando la tenuta, ma mantenendo il contatto
  7. E’ utile dopo il contenimento uscire dalla situazione, ad esempio, lavando il viso o lasciando la stanza
  8. E’ utile far seguire alla sessione dell’Holding un momento di gioco e di scambio più tenero e rilassato.