L’emergenza sanitaria che ci stiamo trovando ad affrontare a partire da marzo 2020 sta contribuendo a cambiare in modo radicale le abitudini di tutti,
limitandoci e al tempo stesso facendoci vivere in uno stato di incertezza costante. Pensando all’adolescente che già di per sé si trova a vivere una fase evolutiva complessa per gli innumerevoli cambiamenti che essa comporta, fisici, psichici, sociali, la situazione attuale può rafforzare notevolmente i rischi a cui i ragazzi vanno normalmente incontro. Quello che stiamo vivendo è infatti una situazione fortemente stressante e minacciosa, che genera paure per la propria o altrui incolumità fisica, andando a toccare un bisogno primario che è quello della sopravvivenza. I rischi sono molteplici e in termini di vissuti i ragazzi possono sentirsi ancor più disorientati, soli e di conseguenza arrabbiati con un mondo che non li tutela e che non garantisce prospettive. Ovviamente, come sempre, ogni individuo è un essere unico ed irripetibile ed il modo in cui affronta le sfide della vita è il risultato dell’interazione di diverse variabili, tra cui il sistema familiare e le caratteristiche individuali. Come fare per aiutarli? Intanto, da adulti possiamo sostenerli nel crearsi nuove routine, nel trovare modi per scaricare la tensione (le palestre sono chiuse, ma lo sport può essere comunque praticato), stimolare in loro la parte più creativa, sostenerli nel pensare che nulla è perduto e tutto può ancora essere costruito, alimentare un dialogo costruttivo ed indicare loro spazi e contesti in cui poter parlare e condividere quello che stanno attraversando. Nulla è più importante della libertà di condividere ciò che sentiamo e pensiamo!