Strutturazione del campo e uso della comunicazione visiva

La persona autistica ha bisogno di una strutturazione dell’ambiente per orientarsi e per rassicurarsi.

Così facendo l’ansia diminuisce poiché il soggetto sa esattamente cosa ci si aspetta da lui in un certo momento e in un certo luogo, che cosa succederà in seguito, dove e con chi. Il bambino autistico ha bisogno di essere accompagnato a comprendere ciò che lo circonda attraverso stimoli chiari, conosciuti, ordinati, che definiscano i luoghi, le attività e i tempi.

È importante che l’organizzazione sia presentata attraverso stimoli adeguati al livello di comprensione del bambino, che utilizzino prevalentemente il canale visivo. Questo permette di bypassare la difficoltà di elaborazione contemporanea di più stimoli, così comune nelle persone affette da questa sindrome, così come la possibile interferenza, spesso presente nelle comunicazioni verbali, di gesti espressivi incoerenti con il messaggio o toni fuorvianti.
La strutturazione tuttavia non deve significare rigidità, ma deve essere flessibile, costruita in funzione dei bisogni e del livello di sviluppo del singolo bambino e soggetta a modifiche in ogni momento; né deve essere fine a se stessa, ma rappresentare un mezzo per aiutare una persona in difficoltà a causa della propria impossibilità a comunicare.
La strutturazione, infatti, non ha lo scopo di creare un rituale, anzi, è una forma di comunicazione verso il bambino che dovrebbe proprio ottenere di liberarlo da quei rituali che gli danno sicurezza e prevedibilità.
La funzione principale della comunicazione è quella di dare l’informazione. In un ambiente educativo (la scuola, la casa, i contesti sportivi) la maggior parte dell’informazione viene data verbalmente. Gli strumenti visivi servono ad ampliare il processo comunicativo basandosi sulle capacità della persona di acquisire l’informazione attraverso il senso della vista. Sono parte integrante del processo comunicativo, ampliano l’efficacia della ricezione, dell’elaborazione, dell’azione e dell’espressione.
Gli ausili visivi, come icone e calendari, hanno la funzione primaria di fornire l’informazione in una forma logica, strutturata e sequenziale. L’informazione data in una forma visiva concreta aiuta le persone autistiche a gestire meglio eventi che, durante la giornata, sono fonte di confusione e frustrazione.
Nel corso degli anni, abbiamo sperimentato l’utilizzo di vari ausili all’interno degli allenamenti di basket svolti settimanalmente all’interno del Progetto Il Filo dal Canestro.
Gli strumenti utilizzati sono:

• Schema visivo: le icone, messe in sequenza, rappresentano l’ordine degli esercizi da svolgere all’interno dell’allenamento. Ogni scheda è costituita da un cartoncino formato A4 sul quale è posta l’immagine dell’esercizio da svolgere (ballhandling – palleggio – passaggio – tiro a canestro – percorsi e gare). L’idea di fare una sequenza unica per tutti gli atleti nasce dall’importanza che il punto di riferimento di ogni ragazzo sia l’allenatore prima che l’operatore di riferimento. Proprio per questo, all’inizio di ogni fase dell’allenamento, il coach indica l’esercizio da svolgere mostrando la scheda visiva corrispondente.

• Calendario degli allenamenti: mostra in che giorni si svolgeranno gli allenamenti e in quali no, dando anche l’idea del trascorrere del tempo. Il vantaggio secondario di tale strumento è quello rappresentato dalla possibilità di sostenere il ragazzo con autismo o con disabilità psichica a prepararsi alla fine del Progetto, contando il numero di allenamenti che precedono la Premiazione Finale.
Questo strumento è costituito da un tabellone sul quale sono posti tante piccole icone quanti sono i giorni in cui si svolgono solitamente gli allenamenti. Le icone sono immagini rappresentative dell’allenamento (canestro da basket), che hanno sotto la data scritta per esteso. Per segnalare eventuali interruzioni viene posta una X rossa sulle date in cui l’allenamento non verrà svolto. L’ultima icona del calendario rappresenta una medaglia e indica il giorno della Premiazione Finale.
L’allenatore mostra il tabellone ai ragazzi durante il cerchio iniziale e finale, staccando l’icona corrispondente alla data di quell’allenamento.
I supporti sono stati costruiti valutando il livello di comprensione dei partecipanti al Progetto. Qualora fosse necessario, si potrebbero realizzare tali strumenti, utilizzando oggetti (ad esempio una pallina) o foto.
Altri strumenti di strutturazione dello spazio, come coni, cerchi, cinesini, vengono continuamente utilizzati, dagli allenatori, nell’organizzazione degli esercizi, per rendere chiaro il movimento da svolgere, il luogo di esecuzione, i tempi.
Inoltre, in tutte le situazioni dove ci sono dei cambiamenti è opportuno segnalare le novità ai ragazzi attraverso storie sociali debitamente costruite, che consistono in brevi frasi descrittive, accompagnate da immagini chiare, che esemplifichino quello che succederà.
Infine, anche nel caso in cui siano necessari eventuali rinforzi, i premi vengono rappresentati visivamente e inseriti nello schema di lavoro.